"Un obiettivo ragionevole sarebbe ridurre i pasti di carne a una o due volte a settimana. Farebbe bene alla salute e all'economia". A lanciare l'appello, oggi a Milano, è l'oncologo Umberto Veronesi, durante la presentazione della quarta conferenza mondiale 'The future of science', in programma dal 24 al 27 settembre a Venezia.
L'ex ministro della Sanità, oggi senatore del Pd, si dichiara vegetariano e assicura: "Sono cresciuto in una cascina dove si mangiava carne una volta l’anno, al massimo si arrivava a tre, e sto bene". Secondo il professore, è necessario l'impegno di tutti per far fronte alla crisi alimentare globale. Per questo uno degli obiettivi dovrebbe essere calmierare i consumi di carne. "Ho fatto dei calcoli - spiega - e per oltre 6 miliardi di abitanti ci sono circa 3 miliardi di animali negli allevamenti. La quantità di cereali e acqua necessaria per alimentarli è gigantesca. Paradossalmente, però, questi animali servono a una piccola parte della popolazione, soprattutto quella occidentale che ha aumentato a dismisura la richiesta di carne. Cosa succederà quando altri due miliardi di persone dei Paesi emergenti approderanno alla dieta carnivora, affascinati dai consumi all’occidentale? L'unica certezza è che non potremo aumentare gli allevamenti”. Per questo, conclude l’oncologo, sarebbe "auspicabile modificare le nostre abitudini alimentari. Per il bene del pianeta".
Il programma "latte nelle scuole" esiste già da oltre trent'anni e ha subito nel tempo diverse modifiche. Nell'anno scolastico 2006/2007, per esempio, è stato distribuito nelle scuole di 22 Stati membri l'equivalente di 305.000 tonnellate di latte, con un contributo comunitario di oltre 50 milioni di euro. Con l'adozione del nuovo programma "ci si aspetta un aumento del numero di istituti scolastici partecipanti, il che permetterà di incoraggiare scolari e studenti a sostituire bevande e cibi di scarso valore nutrizionale con prodotti derivati dal latte sani e di qualità".
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