Gli studiosi tedeschi hanno chiesto ad alcuni volontari divisi in due gruppi di imparare una serie di parole relative a diversi argomenti, che però non veniva indicato come parola-chiave. Dei due gruppi uno ha potuto dormire normalmente la notte successiva mentre l'altro non ha dormito.
A questo punto, dopo aver aggiunto alcuni nuovi termini ai volontari è stato chiesto di ricordare se questo erano o meno già presenti nella prima lista. I soggetti privati del sonno hanno fatto molti errori in più rispetto a quelli che avevano dormito. «Molti soggetti che hanno creduto di ricordare parole che invece parole che non erano presenti nella prima lista, erano assolutamente sicuri di quanto dicevano» ha spiegato Susanne Diekelmann. «Talvolta - ha aggiunto - erano perfino più convinti che per le parole giuste».
Gli scienziati hanno anche voluto valutare l'effetto della caffeina sulla privazione del sonno e hanno notato che l'assunzione della sostanza al mattino un'ora prima del test della memoria ha indotto una diminuzione del 10% di falsi ricordi nel gruppo trattato rispetto al gruppo placebo: questo effetto sarebbe dovuto all'azione già nota della caffeina sulla corteccia prefrontale del cervello, che è implicata nella distinzione tra il realmente accaduto e i pensieri.
(Fonte Corriere)
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